Gio M'ariposi

Galizia
M'

Takis e Jota

Takis e Jota

Takis è greco. Gestisce insieme alla moglie Jota un bel campeggio sul mare nella baia di Vivari. Sono i primi ad alzarsi il mattino presto e gli ultimi ad andare a dormire. Fanno tutto loro: dall’accoglienza degli ospiti alla manutenzione della struttura.
Jota è una bellissima presenza alla reception e tra i tavolini del ristorante. Lo sguardo malinconico e penetrante, il suo fare pacato, il portamento elegante.
Takis è un factotum: lo vedi riverniciare di un blu intenso la porta in legno di un piccolo ripostiglio esterno, raccogliere al mattino la spazzatura per portarla via, cucinare dei meravigliosi souvlaki. E’ solare, quasi sempre sorridente, e quando ha un po’ di tempo libero si dedica alla cura della sua barca da pesca, rassetta le reti, esce a pescare.
La sua è una piccola, bella barca di circa sei metri. Il ponte azzurro, le fiancate bianche, l’antivegetativa rossa. Dignitosa, vissuta, viva.
Qua e là ha delle colature di ruggine sulle fiancate; saranno i chiodi del fasciame, penso. Sono curioso di sapere come effettua il calafataggio dei comenti. In letteratura si trovano svariate scuole di pensiero e non mi voglio lasciar sfuggire l’occasione di sapere cosa è solito fare un pescatore greco.
Il fasciame è chiodato, mi dice: acciao zincato. Nei comenti inserisce il cotone e, a seguire, stucco acrilico, velatura, minio e smalto. Calafataggio completo ogni cinque, sei anni.
Non so cosa sia la velatura. Lo riporto così come Takis me lo ha pronunciato. E mi stupisce il minio a valle della stuccatura. Domando nuovamente, nel dubbio di aver compreso la corretta sequenza: niente da fare, l’ordine è sempre lo stesso: cotone, stucco, velatura, minio e smalto.
Se avremo modo di tornare a trovarli glielo chiederò di nuovo, nel frattempo mi piace crogiolarmi all’idea che non esista una verità assoluta in materia. Le variabili in gioco sono tante e la soluzione giusta è quella che va bene per noi, per l’ambiente in cui viviamo e per l’uso che ne facciamo.
Meravigliose barche in legno.
La barca di Takis è una barca autentica, così come lo sono Takis e Jota: due persone autentiche. Tanta gioia nell’andare avanti e tanta dignità nel portare, senza nasconderle, le fatiche della vita. Finchè qualcuno avrà cura di loro.

11/2014