Robert Clark, progettista di barche senza tempo
Uno splendido libro, scritto con passione, su uno dei protagonisti della storia dello yachting moderno, Robert Clark, dal cui spiccato senso pratico e artistico sono nate barche uniche per bellezza, velocità, piacevolezza del navigare ed innovatività delle soluzioni adottate.
Ortac, con il primo pulpito di prua della storia, disegnato dal collaboratore di Clark, Austin Farrar.
Favona, ‘la più piccola barca di sempre ad aver vinto il Fastnet’, nel 1953.
Gipsy Moth III di Francis Chichester, vincitore della prima Ostar, la traversata atlantica in solitario.
British Steel, lo yacht in acciaio di cinquantanove piedi che, condotto da Chay Blyth, circumnavigò il globo senza scalo lungo la rotta impossibile, ovvero da est a ovest, in duecentonovantadue giorni, tra la fine del 1970 ed il 1971.
E poi la Mystery Class, Gleam, la classe Inverie, John Dory, Serica e molte altre.
Lo yachting dell'era moderna
Ma il libro non è, per fortuna, un’opera omnia del progettista, come afferma lo stesso autore. Il suo stile narrativo e appassionato introduce il lettore in quel periodo storico, a partire dagli anni ’30 del secolo scorso e fino agli ’60-’70, in cui un manipolo di giovani e talentuosi progettisti traghettò lo yachting nell’era moderna, ponendo le basi per la nautica di massa.
Robert Clark fu uno di questi. ‘Navigatore solitario’, come lo definisce il Times in occasione della sua morte nel 1988, fu da sempre accompagnato in navigazione dal suo ‘equipaggio invisibile’, fatto di ‘passione, ricerca della semplicità ed equilibrio’. Le sue barche dovevano essere belle, veloci, comode e piacevoli da condurre e tutti i suoi sforzi erano tesi a far sì che ciò si realizzasse. In eredità ci ha lasciato barche senza tempo.
Il mare, i cantieri, i club e i marinai
Il libro ha il sapore del sale. Il mare, quello del nord, l’atlantico, onnipresente, è fulcro centrale di passioni e mestieri che gli ruotano intorno. I cantieri che collaborano con Clark, non solo quelli più famosi e specializzati nella costruzione di yacht, ne sono intrisi da decenni trascorsi a costruire e riparare imbarcazioni. Nel caso del cantiere scozzese J Miller & Sons, un secolo e mezzo passato quasi esclusivamente a costruire e risolvere problemi su imbarcazioni da pesca e da lavoro, prima di collaborare con il progettista inglese.
E poi, fondamentali per la carriera di Clark, ci sono i circoli dell’Inghilterra del sud ed i club Londinesi con i loro stimoli, le regate e le imprese sognate, progettate e portate a termine con successo da marinai avventurosi.
I dèmoni
Le riflessioni finali di Cappai, riguardo il mestiere del maestro d’ascia, il restauro e i suoi demoni, il ruolo del tempo, valgono da sole l’intero libro.
02/2019